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Il “ponte” fra azienda e agenzia tra outsourcing e formazione

di Melania Pecoraro

Nella foto in alto: Golden Bridge, Vietnam – fonte Tripadvisor

NELL'ERA DIGITALE, LA COMUNICAZIONE IN FULL OUTSOURCING HA RIVELATO TUTTI I SUOI LIMITI. COME POTERLA GESTIRE CON EFFICACIA?

Oggi affronto un tema caro a tutti i consulenti di comunicazione, ovvero il confine tra outsourcing e formazione interna, o meglio, la necessità di una formazione al cliente dove finiscono i confini dell’outsourcing.

Perché parliamoci chiaro: oggi non è più come qualche anno fa, quando era più facile esternalizzare tutte le attività di comunicazione, in particolare quelle digitali, su cui il cliente aveva poca o nessuna competenza ma aveva capito che era importante esserci, in qualche modo…

Oggi, giustamente, e noi esperti della materia ne possiamo essere solo felici, sulla comunicazione e il marketing digitale ci sono più consapevolezza e aspettative ed è sempre più frequente che il cliente – immagino la microimpresa che è il target primario di MIURA – inizi ad avere figure interne con alcune competenze in materia, in ruoli più o meno dedicati al marketing.

Credo che questo non vada snobbato dai consulenti relegando la questione a “Siamo noi a sapere come fare, punto”, ma si debba necessariamente trovare un modo per collaborare in maniera efficiente, valorizzando e sfruttando al meglio le nuove competenze entrate in azienda per fornire servizi ad ancor più valore aggiunto.

Per dirla in termini pratici: una risorsa interna “ponte” fra azienda e agenzia può rivelarsi davvero preziosa per facilitare la comunicazione, reperire per tempo informazioni sui nuovi progetti, sollecitare gli altri membri del team nella produzione di materiale da inviare all’agenzia, presidiare gli eventi raccogliendo foto e video da poter essere rielaborati per creare uno storytelling professionale, etc…

Inoltre, se si instaura il giusto clima di fiducia, trasparenza e collaborazione, la risorsa ponte potrà aiutare l’agenzia a capire meglio l’evoluzione dell’azienda e le sue esigenze contingenti, per adattare di conseguenza la strategia di marketing e valutare nuovi possibili servizi da proporre in un’ottica di crescita.

E’ quindi un interessante ruolo che prevede sì delle conoscenze di marketing ma forse più di tutto doti di comunicazione interna e project management, avendo l’obiettivo di ottimizzare, da una parte, l’investimento di consulenza in outsourcing e, dall’altra, lo sforzo aziendale per “stare dietro” alle richieste del marketing, valorizzando al massimo le competenze aziendali e agevolando il lavoro di squadra interno-esterno.

Probabilmente le multinazionali avranno già una risposta a questa situazione. Ma quello che sta accadendo recentemente riguarda le piccole realtà: gli studi professionali, le aziende produttive, quelle di servizi, abituate al massimo ad un customer service parlando di relazioni con l’esterno.

Ora si tratta di relazionarsi con dei fornitori in primis di strategia con cui diventa fondamentale saper collaborare.

Perché quindi non valutare una formazione ad hoc per figure di questo tipo?

Possono essere anche giovani alle prime armi, ma devono anzitutto avere voglia di imparare, una spiccata propensione all’ascolto (leggasi pure “umiltà”) ed alla comunicazione bi-direzionale. Devono un po’ giocare allo stesso tempo in due squadre. O meglio, con la loro azione, azienda e agenzia devono diventare una squadra sola.

Certo, questo implica una buona dose di trasparenza, fiducia, disponibilità a condividere le informazioni e voglia di mettersi in gioco da parte dell’azienda.

Si evince come da una situazione di questo tipo possano nascere solo risvolti positivi e di crescita esponenziale. Viceversa, qualora l’approccio dovesse essere di “competizione” e di prevaricazione della visione aziendale – come se all’agenzia tornasse qualche vantaggio l’opporsi per partito preso – la figura “ponte” non farà nient’altro che… “tagliare i ponti”.

E anche questo potrebbe rivelarsi un boomerang non poco doloroso per l’azienda.

Che cosa ne dite, le nostre piccole e piccolissime imprese saranno pronte ad accogliere ed eventualmente formare “figure ponte”, senza il rischio di “tagliare i ponti”?

MIURA aiuta i propri clienti a trovare e formare adeguatamente le “figure ponte”.

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