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“Beyond”: la sostenibilità che va “oltre”

di Melania Pecoraro

I valori sono diventati ormai un tema da convegno. 

Sono stati i protagonisti di “Beyond – i poteri dei valori”, l’evento stile TED Talks organizzato sabato 10 Ottobre a Cuneo dall’Associazione Great Innova assieme ad una serie di importanti partner istituzionali. Manager, imprenditrici e imprenditori, startupper e formatori hanno hanno parlato di visione, tecnologia, innovazione, ambiente e sostenibilità.

Qui potete trovare le Instagram Stories di MIURA con i principali highlights dei 14 interventi di grande ispirazione che si sono susseguiti sul palco.

speech di Giulia Pettinau, Orangogo
panel sulle startup, tutto al femminile

I valori sono stati al centro anche dellVIII Meeting di AIDC, l’Associazione Italiana dei Dottori Commercialisti. Venerdì 16 Ottobre, sotto il titolo “Valori in primo piano”, professionisti di spicco con importanti incarichi nazionali nel mondo fiscale, previdenziale e legale si sono concentrati su etica, trasparenza, fiducia e sostenibilità.

Qui il video di apertura a cura del Presidente di AIDC Milano Edoardo Ginevra.

 

Great Innova e AIDC: due mondi apparentemente distanti che si ritrovano perfettamente allineati sull’urgenza di parlare oggi del ruolo centrale dei valori, in particolare del significato allargato di “sostenibilità”.

Nata come un concetto legato all’ambiente – la cui tutela è un’altra vera urgenza-emergenza dei nostri tempi – la sostenibilità oggi va davvero “oltre” e diventa sinonimo di lavoro rispettoso e gratificante, fiducia alla base di ogni rapporto, organizzazione a ritmo di vita (cit. Sloworking), utilizzo della tecnologia e della digitalizzazione come fattori abilitanti all’efficienza lavorativa e alla competitività sul mercato.

Sostenibilità che diventa sinonimo di adesione intima della persona alla mission dell’azienda, comunione di valori e di intenti: il tempo dedicato al lavoro non è più visto come tempo rubato alla vita privata e viceversa.

Il lavoro sostenibile oggi prevede di diventare un tutt’uno con la propria azione produttiva, il modo primario con cui ogni individuo può apportare un cambiamento nel mondo. E questo risulta valido sia nel caso di chi scelga un lavoro autonomo, come professionista o come leader d’impresa, sia di chi scelga di portare avanti un percorso da dipendente in azienda, con più o meno ambizioni.

Ai valori non si può e non di deve MAI rinunciare, altrimenti si arriva solo al declino della società e delle competenze. “Oggi serve un maggiore self-management. Il middle management privo di contenuti andrà a morire” – preannuncia Alessandro Giaume di Ars et Inventio – BIP. Speriamo presto” – aggiungo io.

Da qualche anno si parla molto di soft skills, ed ho capito il perché. E’ come quando si è iniziato a parlare di privacy… quando ormai – di fatto – l’avevamo persa.

Le soft skills, specialmente nelle grandi organizzazioni, sono in via di estinzione: una su tutte, la gentilezza, anch’essa ormai tema da convegno (vero Silvia Ghisio – energiaPura?? Ne abbiamo parlato insieme alla Milano Digital Week durante il nostro Live Talk “Il Lavoro Trasformato”). E l’empatia, anche.

L’avete vista di recente?

Noi come team di MIURA, che sull’empatia e la collaboration abbiamo fondato tutto, e che la dobbiamo applicare necessariamente nel nostro lavoro con i clienti (comunicazione aziendale, digital marketing), abbiamo sofferto parecchio quando dall’altra parte abbiamo trovato dei muri inerti – ma pretenziosi, in grado di restituire solo pretese, ordini e richiami, ma nessuna empatia e voglia reale di lavorare bene ad un progetto gratificante. 

Ma perché?

Credo sinceramente che lo sforzo per instaurare dei rapporti professionali autentici e di cooperare non solo operativamente, ma alla costruzione di qualcosa di positivo (seppur piccolo) nel mondo, sia più gratificante di quello di vivere nella tensione continua del controllo, del sospetto, del cercare di scaricare responsabilità, di “uscirne puliti” sempre e comunque facendo ricadere eventuali colpe sugli altri.

Ecco, l’estrema differenza fra “colpa” – un’attribuzione di negatività che sa immediatamente di dolo e di brutte conseguenze – e “responsabilità” – un concetto assolutamente nobile che trasuda invece coraggio, consapevolezza e leadership.

Un bel tema per un prossimo convegno, che cosa ne pensate?

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