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Smart Working e Diritto alla Disconnessione per evitare il tecno-stress

Dire stop alla reperibilità costante è possibile e necessario: in gioco la salute psicofisica dello smartworker

Connessione costante e reperibilità continua: a rischio c’è la salute, la stabilità personale e il bilanciamento tra vita privata e professionale. Da quando lo smart working è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità in molti si trovano a dover fare i conti con il telefono che squilla ad ogni ora, le e-mail che arrivano fino a notte fonda, le call conference in sequenza che non lasciano nemmeno il tempo di pranzare staccando gli occhi dal Pc. 

Come far fronte a questo disagio?

Ci si può appellare al diritto e al bisogno di Disconnessione.

Partiamo dal fatto che esite una legge, la 81/2017, che ha introdotto nell’ordinamento italiano il lavoro agile. Nell’accordo tra datore di lavoro e lavoratore è riportato come sia necessario prevedere tempi di riposo: in questi rientra anche lo stop ai collegamenti informatici e la disattivazione dei dispositivi elettronici.

La Disconnessione come Diritto

“Con il diffuso ricorso allo smart working – ha detto anche il Garante della Privacy Antonello Soro va seriamente affrontato e risolto il problemi di dotazioni strumentali alla garanzia di connettività, la sicurezza delle piattaforme e alla effettività del diritto alla disconnessione, senza cui si rischia di vanificare la necessaria distinzione tra spazi di vita privata e attività lavorativa, annullando così alcune tra le più antiche conquiste raggiunte per il lavoro tradizionale”. 

Tecno-stress e salute sul lavoro

Cosa si rischia? Il lavoratore iperconnesso rischia tecno-stress: riconosciuto nel 2007 come malattia professionale emersa con la digital trasformation, è una forma di stress dovuta al lavoro svolto con i dispositivi tecnologici a nostra disposizione.

Risulta quindi fondamentale prevedere, ed esigere, i giusti tempi di disconnessione per poter gestire al meglio la propria vita privata e il riposo necessario per essere poi produttivi. 

Com’è la tua esperienza di disconnessione? Sei riuscit@ a trovare un giusto equilibrio?

Raccontacelo! 😉

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